Tecnologie che segneranno il futuro della events industry

Q&A con Carlo: le tecnologie che segneranno il futuro della events industry

Q&A con Carlo: le tecnologie che segneranno il futuro della events industry

Qual è il tuo background e come si è evoluto il tuo ruolo in Genius Progetti?

“La mia prima esperienza lavorativa, conclusi gli studi universitari con la Laurea in Sport Management negli USA, è stata con un’agenzia di eventi Statunitense dove ricoprivo il ruolo di Live Events Logistics Director. Una volta tornato in Italia ho portato avanti una serie di progetti legati alla musica come freelance, in particolare come writer per alcuni siti di musica elettronica e come collaboratore di un’agenzia di booking e management Olandese legata sempre al mondo della musica elettronica.

Grazie a questa esperienza ho vissuto in prima persona diversi eventi in Olanda e in India.

Questa passione per la musica, anche come produttore, continua tuttora e di conseguenza mi permette di rimanere aggiornato su tutte le relative tecnologie ed innovazioni. In Genius ricopro il ruolo di Project Manager. Oltre ad essere operativo in eventi come Project Manager, seguo anche la parte di contenuti ed entertainment su alcuni progetti e live events.”

Quali pensi possano essere le innovazioni tecnologiche per il mondo degli eventi in questo momento?

“Sicuramente il focus dall’inizio della pandemia si è spostato sul come trasformare un’esperienza prettamente fisica e social per renderla fruibile in formato digitale. La difficoltà maggiore è riuscire a non perdere del tutto il contatto con la realtà e quindi creare una sorta di ponte tra il mondo degli eventi pre-covid-19 e quello virtuale del futuro.

Le tecnologie si sono ormai evolute ad un livello tale da permettere tutto ciò, utilizzando specialmente la realtà aumentata/virtuale e video immersivi.

In questi ultimi mesi abbiamo vissuto il boom degli eventi in streaming con pubblico virtuale, eventi sportivi a porte chiuse con multischermi per mandare in onda i fan connessi da casa tramite webcam, l’integrazione di “special events” all’interno di videogiochi (concerti su Fortnite, Festival Virtuali su Minecraft), senza dimenticarsi dell’ascesa degli eSports sul grande schermo (anche su Sky), arrivando fino al pubblico dei più giovani. Il livello di dettaglio nella creazione di ambienti virtuali si è elevato notevolmente negli ultimi anni, permettendo la creazione di ambientazioni molto scenografiche ed emozionanti, anche da casa.”

Gli eventi virtuali sostituiranno le esperienze dal vivo?

“A mio parere gli eventi virtuali non riusciranno mai a sostituirsi agli eventi fisici, ma stanno sicuramente facendo enormi passi avanti. La sfida sarà saper utilizzare tutte queste innovazioni tecnologiche, il cui sviluppo è stato accelerato dall’arrivo della pandemia, e integrarle agli eventi fisici una volta ritornati alla normalità.

Ciò che manca ancora per colmare del tutto il divario tra realtà e mondo virtuale, è una maggiore stabilità ed accessibilità dell’intelligenza artificiale. Per fare un esempio, immaginiamo di poterci collegare da casa per un evento con un presenter, e che quest’ultimo interagisca con ogni ospite in modo diverso, leggendo il body language di chi è connesso e interagendo con esso adattandosi e modulando la presentazione di conseguenza.”

Ci racconti 1 o 2 progetti di cui sei particolarmente fiero?

“La cena di “Passione Ferrari” a Bologna, Palazzo de Rossi, nel 2019. Per quest’occasione abbiamo chiamato un pianista e compositore neoclassico, Luca Longobardi, e diretto una breve esperienza immersiva con musica, video e luci. L’obiettivo era rielaborare e presentare i concetti chiave della vettura esposta, emozionando il pubblico in meno di 10 minuti. Legandoci ai temi della vettura esposta, abbiamo preparato un’esperienza multisensoriale che comprendeva video emozionali processati a tempo di musica, giochi di luce a tutto tondo e brani dove la musica classica si sposava a quella elettronica.

Per il 2021 invece abbiamo appena lanciato un nuovo format di Roadshow dove viene utilizzata la realtà aumentata e invitiamo gli ospiti a vivere un’esperienza di Factory Tour immersiva con gli Oculus. Abbiamo sviluppato un’App per attivare dei contenuti in realtà aumentata sulle vetture esposte, inserendole all’interno di ambientazioni virtuali, e rendendo consultabili le schede tecniche e video in maniera interattiva. Per rendere l’esperienza “Covid-friendly” anche in località dove ci sono forti restrizioni, abbiamo reso l’intera esperienza fruibile anche tramite audioguida, con un presenter virtuale che accompagna l’ospite durante l’esperienza.”

Puoi dirci di più sull'utilizzo della VR e della realtà aumentata nei roadshow del 2021?

“Una volta indossato l’Oculus, l’ospite si ritrova subito immerso in un tunnel dove appare un countdown che annuncia l’inizio dell’esperienza. Una volta attraversato il tunnel, inizia una full-immersion all’interno della Factory dove vengono assemblate le vetture. Dall’iconica entrata dove vediamo sfrecciare la vettura, si passa dalla fase di lavorazioni meccaniche, all’assemblaggio motore e infine alla prima messa in moto. L’esperienza è fruibile senza necessità di joystick e di movimento da parte dell’ospite, ma è necessario solo sedersi e guardarsi attorno a 360 gradi per poter vivere l’esperienza in maniera immersiva.”

La VR è qui per restare?

“Sicuramente l’accelerata che hanno avuto la VR e AR anche grazie alla pandemia, ci ha aperto gli occhi sulle potenzialità che hanno queste tecnologie per fruizione di contenuti, anche da remoto. Nonostante queste tecnologie siano nate per creare situazioni non possibili all’essere umano, verranno sempre di più integrate a situazioni reali.

Questa fusione tra il mondo fisico e digitale viene definita Mixed Reality, rendendo possibile la creazione di nuovi ambienti e situazioni in cui l’essere umano coesiste con oggetti fisici e virtuali, interagendo in tempo reale.

Non è un caso che Google, Facebook ed Apple stiano investendo miliardi nello sviluppo di visori/occhiali per la Mixed Reality. Alcune applicazioni di questa tecnologia comprendono stage immersivi dove elementi virtuali interagiscono con i performer/giocatori (nel caso degli eSports) oppure videogiochi che, grazie all’utilizzo di dispositivi olografici, trasformano il salotto di casa in un’arena o pista di gioco.

Il mondo digitale reagisce ai movimenti del mondo fisico, mentre i confini del mondo fisico influenzano l’esperienza all’interno dell’applicazione digitale. Le potenzialità sono quasi infinite.”

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